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Azione terapeutica

Le acque di Suio sono note per le loro capacità terapeutiche fin dall’epoca dell’antica Roma. E i Romani, che di queste cose s’intendevano, seppero utilizzarle anche con iniziative che oggi chiameremmo di turismo sociale e sanitario. Le caratteristiche chimiche e chimico-fisiche delle diverse sorgenti sono abbastanza simili tra loro e questo ne documenta in modo inequivocabile la comune origine da una antica falda. Dette acque sono: sulfuree-bicarbonato-calciche, alcalino-terrose e sgorgano a temperature oscillanti da 15 a ben 64° C. I pregi terapeutici di queste acque e le loro applicazioni sono quelli propri delle acque sulfuree, particolarmente idonee per la balneo-fangoterapia, per irrigazioni e per tutte le cure dell’apparato respiratorio (inalazioni, aerosol, nebulizzazioni) ed uditivo (insufflazioni endotimpaniche). Le manifestazioni morbose che più se ne avvantaggiano sono le malattie dell’apparato locomotore, dell’apparato genitale femminile, della pelle, dell’orecchio, naso e gola. I fattori terapeutici delle acque di Suio si compendiano nel calore, nel contenuto di zolfo, nella ricchezza di anidride carbonica che contengono. Ma, mentre il calore e l’anidride carbonica agiscono da fattori sinergici, lo zolfo agisce come fattore principale dello loro azione terapeutica.

Alle terme lo zolfo si assume:

  • per via cutanea
  • per via polmonare
  • attraverso la mucosa genito-urinaria.

Si ha, così un’azione terapeutica locale, svolta a livello della via di somministrazione e del tessuto che l’assorbe, e un’azione terapeutica generale su tutto l’organismo.